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giovedì 23 gennaio 2014

Come fossi solo di Marco Magini

«Quando non si riesce a dimenticare, si prova a perdonare»
Primo Levi, da “Se questo è un uomo”

Mi sembrava una frase perfetta per iniziare questa nuova recensione. Tra quattro giorni sarà il giorno della Memoria e moltissima gente solo allora parlerà e ricorderà una grandissima tragedia che secondo me tocca tutti noi anche se in modi differenti.
Ho appena terminato un romanzo dedicato proprio al Giorno della Memoria, un libro molto particolare...



Titolo: Come fossi solo
Autore: Marco Magini
Casa Editrice: Giunti
Genere: Narrativa

A Srebrenica l'unico modo per restare innocenti era morire. Marco Magini era un ragazzino durante i terribili fatti della ex Jugoslavia, li conosceva solo dai telegiornali. Ma quando da studente si imbatte nella storia di Drazen quella vicenda diventa un'ossessione. Quella storia raccontava di un ventenne costretto a combattere una guerra voluta da un'altra generazione e messo davanti a decisioni che nella loro eccezionalità mostrano a nudo l'animo umano come in un antico dramma greco. La rievocazione del massacro e del successivo processo presso il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia è affidata a tre voci che si alternano in una partitura ben scandita. La voce del magistrato spagnolo Romeo González che rievoca lo svolgersi del processo, evidenziando le motivazioni non sempre etiche e limpide che determinano una sentenza. Nell'eterno dibattersi tra ubbidire a leggi fratricide o ribellarsi appellandosi ai diritti inviolabili dell'uomo, viene fuori solo un'immagine povera e burocratica dell'esercizio della legge. Al giudice González si affiancano le voci di Dirk, casco blu olandese di stanza a Srebrenica, rappresentante del contingente Onu colpevole di non avere impedito la strage, e quella del soldato serbo-croato Drazen Erdemovic, vero protagonista della storia, volontario nell'esercito serbo, che fu l'unico a confessare di avere partecipato al massacro, l'unico processato e condannato.


Il massacro di Srebrenica durante la guerra nei Balcani, pochi la conoscono e non tutti a fondo, una di loro sono io, che conoscevo solo alcuni piccole parti di un pezzo di storia.
Questo non è semplicemente un libro, un romanzo.. è qualcosa di molto più intenso e unico.

"Marco Magini era un ragazzino durante i terribili fatti della ex Jugoslavia, li conosceva solo dai telegiornali. Ma quando da studente si imbatte nella storia di Dražen quella vicenda diventa un’ossessione"

Ecco il motivo per cui un'autore come Marco Magini sceglie di raccontare questo genere di avvenimenti.
I personaggi di questo libro non si possono dimenticare facilmente, forse non si possono dimenticare e basta, tanto sono intensi e ben descritti.
Non a tutti, piace o interessa questo genere di letture, anche se molti diciamolo, fanno finta di essere interessati, ma a chi invece interessa conoscere una parte della storia, questo libro è assolutamente consigliato.
La storia principalmente interessa Dražen, ventenne serbo-croato ma la voce del magistrato spagnolo Romeo González narra i fatti riguardanti il processo che interesseranno   Dražen, l'unica persona che dichiara di avere partecipato al massacro  di Srebrenica, l'unico ad processato e condannato.
Al giudice González si affiancano le voci di Dirk, un casco blu olandese colpevole di non avere impedito la strage.
Ogniuno di questi personaggi entra nel cuore del lettore con un pezzetto della propria storia.
Marco Magini, narra la storia attraverso le loro voci in un modo crudo e diretto che non può non lasciar colpito il lettore. Come fossi solo ha ricevuto riconoscimenti al Premio Calvino 2013.
Il  massacro  di Srebrenica viene descritto in maniera molta cruda e vivida, agli occhi del lettore scompare l'inchiostro e compaiono le tragedie vissute in quel periodo particolare. Una scrittura unica e forte, non per tutti ma non solo per la sua crudezza, è un libro molto emotivo e unico fra tanti.


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